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CHIESA DI SANTA MARIA DEL SOCCORSO
La chiesa della Badia Nuova, posta sulla via Garibaldi, ricade in un quartiere di espansione aragonese, verosimilmente nella stessa area in cui sorgeva la chiesa di Santa Sofia, costruita nel 536 da Belisario.
La costruzione del complesso monastico dedicato a Maria Santissima del Soccorso, voluto dal nobile Giacomo Pipi, viene autorizzata nel 1460. Numerosi sono gli interventi di abbellimento e di trasformazione nel corso dei secoli ad opera dell'architetto Don Giovanni Amico, di Domenico La Bruna e di Francesco Pinna. Nel 1509 il pittore trapanese Antonello Anella si impegna a "facere et pictare tectum totius" del tempio. Verso la fine del XVII secolo vengono costruiti i gradini dell'altare maggiore; nel 1737 viene realizzata la cancellata che chiude il cappellone, che verrà decorata qualche anno dopo. Nello stesso anno Cristoforo Artale e Gaspare Ferro, marmorari, abbelliscono la cappella della Madonna del Rosario - attuale cappella della Madonna della Guida -, su disegno di Domenico La Bruna; nel 1740 viene ultimata la cappella della Madonna del Soccorso, progettata dall'architetto Giovanni Amico, nella quale risalta la statua in marmo della Madonna col Bambino, importante opera di Cristoforo Milanti. Negli anni successivi l'architetto Amico incarica i marmorari Giuseppe e Rosario Basile e Gaspare Ferro per l'abbellimento dei pilastri del cappellone e delle cappelle di San Domenico e di Santa Caterina, ed Antonio Nolfo per la realizzazione delle teste dei serafini. La chiesa, ad unica navata, è artisticamente caratterizzata oltre che dalla presenza di pregevoli statue, quadri e arredamenti sacri, da una magnifica pavimentazione cromatica disegnata dall'architetto Luciano Gambina, e dalle pareti rivestite in marmo.
Le nicchie, tre per lato, poste al di sotto delle finestre, alloggiano pregevoli statue e dipinti di artisti trapanesi: la statua col Bambino Gesù opera del Milanti, un dipinto di Pietro Novelli, il dipinto di Santa Caterina opera di Andrea Carreca, etc. Due organi impreziositi da intagli e statuette sono posti al di sopra delle due nicchie centrali. La statua in marmo, collocata all'esterno sul portale marmoreo è opera di Giuseppe Milanti.
Numero tappa | 10 |