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CHIESA E COLLEGIO DEI GESUITI
La Chiesa dei Gesuiti sorge ad angolo tra Corso Vittorio Emanuele e Via Roma, emergendo con la sua elegante presenza sul corso principale del centro storico, in accordo e corrispondenza architettonica con gli edifici vicini, e rappresentando la migliore espressione artistica di un'epoca culturalmente feconda.
Dagli atti notarili risulta che l'edificio viene realizzato e abbellito tra il 1580 ed il 1679 su progetto di Natale Masuccio, architetto messinese con educazione barocca formatosi a Roma, e su richiesta dei padri della Compagnia di Gesù arrivati a Trapani nel 1581. La realizzazione del complesso, comprendente oltre alla chiesa anche il convento ed il collegio, si protrae per oltre un secolo. Contribuiscono all'edificazione della chiesa gli architetti Pietro Castro e Paolo Rizzo.La facciata è caratterizzata dalla presenza di elementi tardo-cinquecenteschi di derivazione romana; il telaio di lesene aggettanti, semplici e binate, divise in doppio ordine, con il movimento creato dalle cornici, dalle targhe, dai mascheroni, dalle volute e dalle nicchie, conferiscono all'edificio un singolare valore artistico e architettonico, elevandolo a capolavoro dell'architettura siciliana di quel periodo.L'interno, diviso in tre navate da sedici colonne marmoree, è elegantemente decorato con magnifici quadri di stucco a mezzo rilievo raffiguranti immagini bibliche, opera di Bartolomeo Sanseverino, allievo di Giacomo Serpotta.
Nell'abside, sopra l'altare maggiore, è situata una bellissima scultura in marmo di Carrara, che rappresenta la Madonna Immacolata, opera dello scultore palermitano Ignazio Marabitti. A destra del cappellone si trova la cappella di Sant'Ignazio di Loyola, fondatore dell'ordine dei Gesuiti, opera dell'architetto Amico, elegantemente adornata di marmi, stucchi e reliquiari lignei di Santi Martiri. Il pulpito, opera di maestranze trapanesi del XVII secolo, è in marmo bianco, nero e rosso venato con ricche decorazioni ad intarsio e a mezzo rilievo. La chiesa viene consacrata nel 1705; gli abbellimenti non vengono completati a causa della soppressione della Compagnia dei Gesuiti nel 1773. Le leggi eversive del 1866 allontanano definitivamente dalla città i religiosi ed i locali vengono affidati al comune, che li adibisce a sede del Tribunale e di scuole pubbliche. L'edificio, chiuso al culto dal 1961 per lavori di restauro, viene riaperto nel 2003 dopo essere stato messo in sicurezza. Durante i recenti lavori di restauro, completati nel luglio 2012, sono venute alla luce alcune statue in tufo di Favignana ricoperte di stucco e probabilmente dipinte, date le tracce di colore rinvenute, presumibilmente attribuibili a stuccatori trapanesi del '600. Solo ad alcune di esse è stata attribuita un'identità certa: tra le altre Santa Lucia per il ritrovamento nella sua nicchia di collocazione di un braccio che tiene il classico piattino con gli occhi, e Santa Rosalia per la sua bella corona di fiori intorno al capo.
Localita' | Trapani |
Numero tappa | 8 |