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CHIESA DI SAN NICOLO' REGALE
Isolato rispetto agli edifici vicini, il tempietto di S. Nicolò Regale sorge in posizione limitrofa rispetto al lato occidentale del quadrilatero che costituiva la cinta muraria fortificata della città.
L’età della sua fondazione è ancora dubbia: anche se alcuni scritti la fanno risalire al 1060-1130, tuttavia le analogie stilistiche con la Martorana di Palermo e la Trinità di Delia permetterebbero un’ipotesi di datazione tra il 1130 ed il 1154, il periodo cioè in cui regnò Ruggero II. La chiesa di S. Nicolò Regale potrebbe essere dunque un prototipo.
L’impianto planimetrico a pianta centrica quadrata absidata è ancora di carattere bizantino: era annessa infatti ad un monastero basiliano. La soluzione degli alzati invece si collega all’architettura arabo-normanna della Sicilia occidentale, che proprio a Mazara, città ricca di tradizione musulmana, si esprimeva con semplici volumi, superfici prismatiche, cilindriche, cubiche, con paramenti murari in piccoli conci squadrati e decorazione ad incassi. Nel XIII secolo vengono aggiunte le decorazioni a merli. Nel periodo barocco sull’abside centrale viene aperto un ingresso con un piccolo portale, mentre il vano quadrato interno è trasformato in ottagonale e coperto da una volta a vela lunettata.
Fortunatamente le trasformazioni dei vari restauri non hanno annullato le strutture murarie più antiche, le hanno soltanto celate per alcuni tratti.
Esternamente l’edificio presenta un netto volume cubico, interrotto sul prospetto di via S. Nicolicchio dal piccolo aggetto delle tre absidi, ed in alto dal volume semisferico della cupoletta di copertura della zona centrale interna. I quattro prospetti in piccoli conci di tufo delimitano tre arcate che includono rispettivamente una finestra ogivale.
Nella zona antistante l’ingresso principale della chiesetta è stata ricavata una terrazza al di sotto della quale sono conservati i resti di un pavimento a mosaico di epoca romana, tra i quali spicca la figura di un cerbiatto
All’interno il vano quadrato presenta la zona centrale delimitata da quattro colonne che sorreggono quattro archi a sesto acuto al di sopra dei quali si imposta il tamburo della cupola, reso ottagonale dall’inserimento di quattro nicchie angolari.
Ferro e plexiglas sono i materiali utilizzati per l’ultimo restauro, che ha riproposto in chiave moderna la configurazione dell’impianto originario. (COD. SPI 009)
Numero tappa | 14 |