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COLLEGIO DEI GESUITI
Pur se in un contesto interamente rinnovato, la piazza “Ciullo” di Alcamo conserva ancora rilevanti strutture di un passato monumentale, come il vasto complesso architettonico del Collegio dei PP. Gesuiti. La costruzione delle fabbriche, fu iniziata nei primi anni della seconda metà del Seicento, successivamente al 1642 (anno di stipula del contratto per la sua realizzazione), ma non verrà completata in tutte le sue parti. Del progetto originario abbiamo testimonianza dalla nota planimetrica rinvenuta alla Biblioteca Nazionale di Parigi, unico documento storico finora conosciuto come primo progetto del Collegio, e che reca scritto sul retro “Alcamo”. È questa una rappresentazione del primo piano del complesso architettonico: un cortile quadrato racchiuso da quattro bracci d’uguale profondità, dai quali aggettano la volumetria della scala ed alcuni ambienti sul lato ovest. Nella planimetria è anche indicata la terrazza di copertura del previsto portico di piano terra, delimitata dal muretto d’attico. Dell’impianto originario della seconda metà del Seicento rimangono oggi le ali nord ed ovest che, sia al piano terra sia al primo piano, malgrado alcune trasformazioni intervenute nei secoli successivi, hanno mantenuto le caratteristiche morfologiche e tipologiche originarie, nonché le tracce murarie dell’originario corpo scala e di un’aliquota delle volumetrie che si attestano sull’ala ovest. “Est Alcamum Mediterranea Siciliae civitas, nobilis et opulenta”. Così descrive Alcamo il Gesuita Emanuele Aguilera nel suo regesto sulle Compagnie di Gesù in Sicilia fra gli anni 1612 e 1672. Il luogo scelto per la realizzazione del Collegio, individuato dai Giurati, si trovava fuori le mura medioevali della città, sul lato ovest, a ridosso di un vasto spazio libero, piazza Maggiore, poi piazza Ciullo, in un’area centrale già interessata, sin dal Cinquecento, da nuova edilizia. Ciò, infatti, corrispondeva ai criteri d’ubicazione richiesti per i Collegi stessi che dovevano sorgere “in un’area centrale nella quale fosse possibile contare su di un alto numero di studenti, sufficientemente grande per ospitare l’abitazione dei padri e le scuole per gli studenti stessi, eventualmente con un giardino e, soprattutto, vicino ad una chiesa da officiare, nonché vicino alla cattedrale, ad un’adeguata distanza dalle zone d’influenza d’altri Ordini religiosi” come riportato nella lettera del 19 luglio del 1564 di T. Albanese al Cardinale Borromeo. In quel tempo nessuno s’interessava esplicitamente della formazione religiosa e culturale dei giovani. I Collegi dei Gesuiti erano scuole d’insegnamento, aperte non solo agli scolari che sarebbero divenuti gesuiti, ma anche ai laici, che venivano accompagnati nel loro cammino di fede cristiana. Il Collegio dei Gesuiti ad Alcamo, fondato a metà del ‘600 per le esigenze della diffusione della fede e della formazione spirituale, viene arricchito, nel ‘700, con un loggiato secondo i modelli della trattatistisca colta del tempo. Il restauro, con le destinazioni a Biblioteca Civica ed musep d’arte contemporanea, lo ricollocherà nel suo ruolo centrale all’interno del tessuto urbanistico. Il progetto di restauro e recupero del Collegio è stato elaborato a cura del chiarissimo prof. Ing. Giovanni Palazzo, dell’ing. Vincenzo Di Giuseppe, dell’arch. Adriano Navarra, con la collaborazione dell’arch. Anna Maria La Fisca.
Prof. Roberto Calia
Localita' | Alcamo |