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MONASTERO E CHIESA DI SAN CARLO
La chiesa di San Carlo Borromeo, così come si presenta nella sua facies attuale, è stata costruita nella zona più alta del paese dopo il 1744, quando fu demolita l'originaria chiesa annessa al monastero omonimo fondato nel 1617. Fin dalla sua fondazione il complesso costituito dalla chiesa e dal convento fu abitato dalle monache del Terz'Ordine Francescano, molto note per la preparazione dei tipici “dolci di badia", ancora oggi prodotti dai pasticcieri di Erice, secondo le antiche ricette. Da esse fu ingrandito con i proventi di lasciti e di donazioni.
La chiesa contrappone alla semplicità del suo rigore essenziale una ricca decorazione interna, che svela attraverso l'uso copioso di stucchi a motivi architettonici e floreali l'opera di validi seppure ignoti artigiani di ispirazione serpottiana, che operarono nei centri minori alla fine del settecento.
Nonostante le dimensioni ridotte, rimangono preminenti le caratteristiche dell'armonia e dell'ariosità. E' a pianta rettangolare con abside semicircolare, coperta da una volta a botte lunettata e decorata a stucchi con motivi fitomorfici tipici dell'edilizia religiosa minore di fine settecento.
Sulla navata e nel coro si aprono dei matronei a balconcino protetti da grate a voluta, e invece sopra l'ingresso si trova la "schola cantorum", che ricalca lo stile dei matronei. Degni di attenzione sono una tela ad olio di autore ignoto raffigurante il Patriarca, ed una tavola ad olio di Pietro D'Andrea che riproduce la crocifissione. Di particolare interesse è il pavimento in mattonelle di maiolica trapanese del XVIII secolo. Il prospetto è realizzato in muratura non squadrata a faccia vista tipica delle costruzioni ericine, mentre un'unica finestra rettangolare ed un semplice campanile ne interrompono la scarna semplicità architettonica.
Numero tappa | 7 |