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CHIESA DI SANT'OLIVA
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Trasferita nel luogo attuale dalla sua originaria sede nel quartiere di S. Francesco, la chiesa insiste nell'angolo occidentale di piazza Ciullo, costituendo il primo esempio architettonico del '500 al di fuori della città murata. Sicuramente esistente nel 1430 seppure in un sito diverso, come risulta da atto notarile, la costruzione della nuova chiesa inizia nel 1533 e termina nel 1555. Nel 1690 la chiesa viene demolita, e ricostruita in forma più ampia a navata unica. Nel 1723 si stabiliscono con atto del notaio De Blasi i criteri per una successiva ristrutturazione della chiesa su disegno fatto da Don Giovanni Battista Amico di Trapani, architetto del Real Patrimonio e del Senato palermitano, secondo il quale pur mantenendosi la navata unica, si dilata lo spazio con l'ausilio del colore, in un compromesso tra i modelli del barocco romano e gli esempi isolani. Infine stucchi, marmi policromi (intagliati da Mariano e Simone Pennino) e pitture a mosaico completano ed abbelliscono la chiesa nel 1775. Fà sfoggio di sé, sull'altare maggiore una tela ascrivibile all'anno 1639 al Pietro Novelli, intitolata “Le Anime del Purgatorio”. Gli stucchi sono di Gabriele Messina e di Francesco e Giuseppe Russo. Tra le altre opere, si ammirano due sculture in marmo di scuola gaginesca raffiguranti "San Luca e Sant'Angelo" e l'Annunciazione, gruppo marmoreo eseguito nel 1545 da Antonino e Giacomo Gagini. Vi si ammira, inoltre, la statua in marmo eseguita da Antonello Gagini raffigurante S. Oliva, considerata tra le opere più belle dell'artista. Unici elementi decorativi dei due prospetti, non toccati dalla ristrutturazione barocca, sono i portali del 1627, con colonne scanalate e capitelli corinzi, portanti un architrave decorato in bassorilievo. Spicca su uno dei due portali la statua dedicata a S. Oliva, risalente al XV secolo.
Il tetto della chiesa subì gravi danni in seguito al sisma del 1968 e ad un incendio nel 1987, che lo distrusse, ma fu ricostruito pochi anni dopo.
Numero tappa | 5 |